In sintesi
- 🎤 Sarà Sanremo
- 📺 Rai 1, ore 21:30
- 🎶 Show che segna l’inizio della stagione sanremese: sei finalisti di Sanremo Giovani si contendono due posti tra le Nuove Proposte del Festival, mentre i 30 Big del Festival 2026 svelano i titoli delle loro canzoni. Una serata di musica, emozioni e anticipazioni sulla nuova scena pop italiana, condotta da Carlo Conti e Gianluca Gazzoli dal Teatro del Casinò di Sanremo.
Sarà Sanremo, Rai 1, Carlo Conti e il grande rito di Sanremo Giovani tornano stasera con uno degli appuntamenti più attesi del calendario televisivo italiano. È una di quelle serate che, per chi ama il Festival, segna davvero l’inizio della stagione sanremese: il momento in cui i giovani si giocano il tutto per tutto e i 30 Big del Festival 2026 svelano per la prima volta i titoli delle loro canzoni. Una combinazione irresistibile per fan, addetti ai lavori e curiosi in cerca di spoiler.
Sarà Sanremo e Rai 1: cosa ci aspetta stasera nello show che accende il Festival 2026
In diretta dal Teatro del Casinò di Sanremo, luogo in cui è nato lo storico Festival, Sarà Sanremo ripropone quel mix unico di tensione, musica e storytelling che negli anni è diventato un vero e proprio rito di passaggio. Al timone torna Carlo Conti, con l’energia contemporanea di Gianluca Gazzoli, che segue i giovani fin dalle selezioni e li accompagna nella notte più importante della loro carriera.
Al centro della scena i sei finalisti di Sanremo Giovani: Antonia, Angelica Bove, Nicolò Filippucci, Seltsam, Senza Cri e Welo. Ognuno porta un brano con un’identità fortissima, frutto di una selezione che quest’anno – parola della Commissione Musicale – ha raggiunto un livello qualitativo sorprendente. Solo due conquisteranno il pass per salire all’Ariston nelle Nuove Proposte. La tensione, insomma, è garantita.
A rendere tutto ancora più “meta-sanremese” c’è la presenza dei 30 Big del Festival 2026: nomi giganti e diversissimi come Tommaso Paradiso, Arisa, Fedez & Masini, Luchè, Elettra Lamborghini, Ermal Meta, Levante, Raf, Michele Bravi. Una parata che di per sé varrebbe l’intera serata e che rappresenta un momento sempre più iconico del percorso verso febbraio.
Sarà Sanremo e Sanremo Giovani: perché questa serata è decisiva per capire la musica italiana
Chi guarda questa serata da vero appassionato sa che Sarà Sanremo è molto più di una finale televisiva. È una radiografia della nuova musica italiana. In due ore e quaranta, il palco del Casinò diventa il laboratorio in cui si capisce dove sta andando il pop, quali sono i linguaggi emergenti, quali timbri e quali penne stanno nascendo ora.
Ogni edizione di Sanremo Giovani ha lasciato un segno; basti pensare alle carriere esplose proprio passando da questa porta laterale del Festival. Da qui il carattere quasi “nerd”: c’è chi segue la finale per scoprire l’artista su cui scommettere mesi prima dell’Ariston, chi si diverte a confrontare suoni, influenze, riferimenti, chi si appassiona alle decisioni della Commissione Musicale, ogni anno più ibrida e interessante.
Non va sottovalutato poi il ruolo simbolico del Teatro del Casinò: è un pezzo di storia viva, un luogo che ha visto la nascita del Festival prima del trasferimento all’Ariston. Tenerci la selezione dei giovani è un modo per proteggere le radici mentre si guarda in avanti, ed è uno dei dettagli che rende questo show così affascinante per chi ama il lato “heritage” di Sanremo.
- La Commissione Musicale di quest’anno include figure provenienti da radio, TV, direzione artistica e produzione musicale: Daniele Battaglia, Carolina Rey, Ema Stokholma, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi, Claudio Fasulo e naturalmente Carlo Conti.
- La serata rappresenta l’unico momento dell’anno in cui convivono sullo stesso palco Big affermati e talenti emergenti selezionati con grande cura.
È anche una serata emotivamente intensa. I sei finalisti hanno attraversato un percorso lungo, fatto di audizioni, selezioni, giudizi serrati. La finale non è solo un concerto: è un test di maturità. Ogni interpretazione è una scelta calibrata, ogni parola, ogni gesto può fare la differenza.
Perché merita la visione anche per chi non segue sempre Sanremo
Se amate le serate di musica dal vivo, il racconto generazionale o semplicemente i grandi eventi ben confezionati, questa è una scelta sicura. L’impianto televisivo è solido, la conduzione di Carlo Conti è una garanzia assoluta e Gazzoli porta quel taglio fresco che parla alle generazioni digitali. La presenza dei 30 Big rende tutto imprevedibile e dà ritmo allo show: ogni annuncio di titolo è un micro-evento, ogni comparsa un indizio sulle atmosfere del Festival 2026.
Infine, c’è l’aspetto più nerd: il confronto tra i sei brani emergenti e i titoli dei Big permette di intravedere già le linee narrative della prossima edizione del Festival. È il momento perfetto per iniziare a costruire le proprie teorie, fare pronostici e godersi l’avvicinamento all’Ariston.
In sintesi, Sarà Sanremo non è solo una scelta per la serata: è una porta che si apre sul Festival, un rito che racconta chi eravamo, chi siamo e che musica ascolteremo nei prossimi mesi. Una serata da vivere con curiosità, orecchie aperte e, perché no, con lo spirito di chi sta scoprendo in diretta un pezzo di futuro della nostra musica.
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