In sintesi
- 🎬 Un professore 3
- 📺 Rai 1, ore 21:30
- 📚 La serie racconta le vicende di Dante Balestra, professore di filosofia, e dei suoi studenti, intrecciando storie di crescita, segreti, perdono e colpa, con riferimenti ai filosofi Hawking e Arendt nei due episodi finali ricchi di emozioni e colpi di scena.
Un professore 3, Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi e l’attesissimo doppio episodio finale: la prima serata di Rai 1 di mercoledì 17 dicembre 2025 parla chiaro. La fiction rivelazione degli ultimi anni arriva al momento più esplosivo della stagione, e lo fa con una serata che ha il sapore di un vero evento televisivo. Due episodi densi, maturi, quasi “da film”, che chiudono un’annata segnata da sentimenti intensi, abissi emotivi, filosofia applicata alla vita e un Dante Balestra mai così vulnerabile.
Chi segue la serie lo sa: la forza di “Un professore” non sta solo nella scrittura — brillante, pop, vicina ai ragazzi — ma nell’uso dei filosofi come bussola narrativa. E quando si scelgono Stephen Hawking e Hannah Arendt come numi tutelari degli ultimi episodi, l’ambizione è evidente: scavare nel mistero dell’esistenza e affrontare la colpa, il perdono, e quei buchi neri emotivi che, come diceva Hawking, non sono poi così lontani da quelli cosmici.
Un professore 3: Episodio 9 con Hawking e i personaggi principali
La prima metà della serata ruota intorno ai ritorni, ai segreti e a quelle verità che gravitano attorno ai personaggi come pianeti impazziti. Manuel rientra improvvisamente a Roma dopo il viaggio che lo aveva tenuto lontano da tutti; Anita, felicissima di rivederlo, nasconde però un segreto destinato a esplodere. La sua gravidanza – già anticipata nei precedenti episodi – è una bomba emotiva pronta a travolgere lei, Dante e tutto il loro fragile equilibrio.
Al centro c’è anche Greta, personaggio-simbolo di questa stagione: intensa, tormentata, autentica nel suo disagio. Le rivelazioni sul padre, la tensione con Simone e Thomas e la frattura con la madre Irene la portano in un vicolo cieco di solitudine. Gli autori trattano il suo percorso con una sensibilità rara per la tv generalista, mostrando senza filtri il peso che la vergogna e le aspettative familiari possono avere su un’adolescente.
Intanto, la relazione segreta tra Matteo e Luna accende ulteriori scintille adolescenziali, e Dante si ritrova a rischiare grosso per proteggere Alba dai giri pericolosi in cui è finita. È proprio Alba a svelargli qualcosa sul passato di Gabriele che ribalterà ogni certezza.
Il parallelo con Hawking funziona alla perfezione: l’universo non è fatto solo di materia visibile, ma anche di tutto ciò che non capiamo. Così sono anche i personaggi di questa serie: imprevedibili, contraddittori, spesso guidati da forze che non sanno nominare.
Un professore 3 Episodio 10: Arendt, la colpa, il perdono e i protagonisti
Il secondo episodio della serata è quello che spezzerà più di un cuore. Leone rivela a Dante una verità devastante: Gabriele non è morto in un incidente. Questa rivelazione è la chiave di tutto. È la miccia che accende la crisi più profonda che Dante abbia mai vissuto. Non solo come insegnante, ma come uomo. Il suo rapporto con gli studenti si incrina; il ruolo di guida gli pesa come non mai.
Nel frattempo, i messaggi inquietanti di Greta costringono Irene, Dante, Simone e Manuel a correre contro il tempo. E mentre Anita continua a nascondere il suo segreto, Simone e Thomas trovano una nuova, fragile armonia. Zeno, sempre più presente, fa da ancora a una Viola che lotta per ritrovare sé stessa.
L’episodio è costruito attorno a Hannah Arendt e alla sua riflessione su colpa e perdono. La serie ha il coraggio di mostrare che il perdono non è una formula magica e non sempre è possibile concederlo o riceverlo. A volte, però, può essere un primo passo per non restare intrappolati nella propria storia. Una maturità narrativa che poche fiction italiane possono vantare.
Perché questa serata è imperdibile
- La crescita dei personaggi adolescenti è più realistica che mai: niente moralismi, ma complessità vera.
- Dante tocca il fondo, e vedere un protagonista così fragile è una scelta coraggiosa per Rai 1.
- L’intreccio con i filosofi di puntata è particolarmente ispirato: Hawking e Arendt non sono semplici “titoli”, ma vere lenti di racconto.
- L’arco narrativo di Gabriele riaffiora come una supernova dal passato, illuminando tutto ciò che era rimasto oscuro.
- Il ruolo di Leone, ex studente diventato professore, è una delle trovate più intelligenti della stagione.
C’è poi un aspetto nerd irresistibile per chi ama analizzare la serialità: il modo in cui la regia di Andrea Rebuzzi mantiene la coerenza stilistica impostata da D’Alatri e Casale pur introducendo più spigoli, più silenzi, più ombre. È una fotografia di relazioni che si sfaldano e si ricompongono come costellazioni in movimento.
Il lascito culturale di “Un professore” è ormai evidente: ha riportato la filosofia nel dibattito pop, ha dato spazio reale a storie LGBTQ+ in prima serata e ha mostrato che i ragazzi non sono personaggi di contorno, ma protagonisti con una voce complessa, sfaccettata, credibile.
Se c’è una serata perfetta per recuperare il cuore della serie, è questa. Rai 1, ore 21:30. Un professore 3. Ultimi due episodi. Preparatevi a essere travolti.
Indice dei contenuti
