Un Professore 3 finale stasera su Rai 1: Gassmann e Pandolfi in un epilogo che lascia il segno, ecco il segreto di Anita che cambia tutto

In sintesi

  • 🎓 Un Professore 3
  • 📺 Rai 1, ore 21:30
  • 📚 La serie racconta il finale di stagione delle vicende della classe 5ªB e del professore Dante, intrecciando filosofia, crescita personale, segreti svelati e maturità, con un tono emotivo e realistico che accompagna i personaggi verso l’età adulta.

Un Professore 3, Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi e il grande finale di stagione arrivano stasera in prima serata su Rai 1, e per chi segue le vicende della 5ªB è uno di quei momenti che segnano davvero un pezzo di televisione italiana. La fiction prodotta da Rai Fiction e Banijay Studios Italy chiude un percorso emotivo, narrativo e perfino filosofico che negli anni ha trasformato la serie in un piccolo culto pop.

Un Professore 3 finale: cosa succede stasera

La serata è intensa: gli episodi 11 e 12, diretti da Andrea Rebuzzi con l’eredità stilistica di D’Alatri e Casale, sono costruiti come un crescendo di rivelazioni. In “Buddha: la rinascita” rivediamo un Dante vulnerabile, ferito, quasi smarrito. Ed è interessante come la serie utilizzi il tema della rinascita buddista non come metafora superficiale, ma come struttura narrativa vera e propria: Dante viene circondato dai ragazzi, Manuel rompe il silenzio sul segreto di Anita e obbliga il professore a guardare avanti. È una dinamica che richiama i momenti più riusciti delle prime stagioni, quando la filosofia arrivava a modellare le scelte quotidiane.

Nella seconda parte dell’episodio, “Hawking: il mistero dell’universo”, il tono diventa più cupo, quasi cosmico. Rebuzzi spinge su un’estetica più fredda: corridoi vuoti, silenzi, primi piani che non hanno paura di mostrare la fragilità dei personaggi. La scelta del riferimento a Stephen Hawking non è casuale: tutti cercano un ordine in un universo emotivo che sembra esplodere. Manuel torna, Anita nasconde una verità che la divora, Greta sprofonda sotto il peso delle proprie ferite, Matteo e Luna vivono una passione clandestina e Dante arriva perfino a rischiare la pelle per proteggere Alba. Quando Alba gli svela il peso che porta dalla morte di Gabriele, il quadro torna finalmente intero: la serie chiude un arco narrativo lungo anni, quasi da romanzo di formazione corale.

Un Professore e l’episodio della maturità

Il dodicesimo episodio, “La maturità”, è un classico della serialità italiana: un finale corale, pieno di emozione e identità. Ma qui c’è un livello in più. La maturità non è solo un esame scolastico, è un modo per parlare della trasformazione dei personaggi e del loro passaggio all’età adulta. Dante torna a essere il professore che conosciamo, ma più consapevole, più segnato, quasi più vero.

Simone crolla la notte prima degli esami. È un momento costruito benissimo, perché non è mai melodrammatico: si sente la tensione, la pressione, l’identità che cerca spazio. E il fatto che Manuel corra ad aiutarlo, dopo tutto ciò che li ha divisi e uniti nelle tre stagioni, è uno di quei gesti che restano nella memoria del pubblico. Non è fanservice: è scrittura coerente, che chiude un cerchio senza forzature.

Il giorno dell’esame, la serie abbandona i colpi di scena e si concede un ritmo più lento, quasi sospeso. Scelta coraggiosa e riuscita, perché permette di far parlare i volti degli attori giovani: chi segue la fiction dall’inizio nota quanto siano cresciuti Nicolas Maupas, Damiano Gavino e il resto del cast. È un caso raro di serie che accompagna davvero i suoi personaggi verso la “maturità”, in tutti i sensi.

Qui la regia di Rebuzzi mostra il tocco più “adulto”: niente retorica, poche parole, molta tensione emotiva. Sembra quasi di sentire la mano di Merlí, il format catalano da cui deriva la serie, ma adattato a una sensibilità tutta italiana.

Perché questo finale funziona davvero

Ci sono tante ragioni per cui il pubblico aspetta questa conclusione. Le principali:

  • chiude un arco narrativo complesso, quello di Dante e del suo passato con Gabriele;
  • dà uno sbocco emotivo maturo ai rapporti Simone–Manuel–Thomas senza semplificazioni;
  • porta finalmente a galla il segreto di Anita, completando la sua evoluzione.

La rappresentazione delle fragilità psicologiche di Greta e il modo in cui la serie affronta responsabilità, colpa e perdono sono segnali di una scrittura che non ha paura di crescere insieme ai suoi personaggi e ai suoi spettatori.

Ma c’è anche un elemento nerd che vale la pena sottolineare: la coerenza delle lezioni di filosofia come struttura drammatica. Buddha e Hawking non sono titoli decorativi: fanno da ponte tra la dimensione scolastica e quella esistenziale. È uno dei motivi per cui Un Professore resta una serie unica nel panorama italiano.

Il lavoro degli attori adulti, da Gassmann a Pandolfi fino a Nicole Grimaudo e Dario Aita, trascina l’episodio verso un tono quasi cinematografico, mentre il cast giovane dà quella freschezza che molti prodotti generalisti perdono dopo la prima stagione. È anche per questo che la fiction viene considerata un “pilastro di Rai 1”: perché riesce a parlare a un pubblico trasversale mantenendo identità e coraggio tematico.

Stasera su Rai 1, alle 21:30, la 5ªB affronta il suo ultimo esame. E anche se la serie non ha bisogno di fuochi d’artificio per emozionare, questo finale promette di essere uno di quelli che restano, di quelli che si ricordano quando si parla della tv italiana che sa raccontare la vita vera senza perdere sensibilità, poesia e un pizzico di filosofia.

Quale filosofo avresti voluto come lezione finale della 5ªB?
Nietzsche sul superuomo
Platone sul mito della caverna
Sartre sulla libertà
Schopenhauer sul dolore
Epicuro sulla felicità

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